Trasferirsi altrove per lavorare da casa: qual è la casa perfetta per lo smart working?
Durante la pandemia ci siamo abituati a sentire sempre di più una parola collegata ad una modalità di lavoro piuttosto nuova per il nostro paese: lo smart working.
Come forse avrai avuto modo di sperimentare, questa modalità di lavoro ha portato ad un adattamento degli ambienti domestici, che spesso abbiamo scoperto non essere adatti per il lavoro da remoto.
Qual è quindi la casa perfetta per lo smart working? Lo scopriremo in questa guida.
Cosa vuol dire lavorare in smart working?
Prima di tutto cerchiamo di chiarire in cosa consista l’espressione inglese smart working, la cui definizione è stata fornita per la prima volta in Italia con la legge n. 81 del 2017.
In sostanza, stiamo parlando di un rapporto di lavoro subordinato che, non prevede vincoli di spazio, di orari e di organizzazione, lasciando la completa autonomia sulla gestione delle proprie mansioni da parte del dipendente.
Questo significa che se vieni assunto per lavorare in smart working potrai creare una tua postazione ovunque, sfruttando il tempo della giornata che hai a disposizione, a patto che entro una determinata data venga consegnato quanto commissionato.
Questa modalità lavorativa rappresenta una vera e propria rivoluzione nel mondo dell’impiego, perché apre le porte anche a coloro che fino a quel momento avevano difficoltà a gestire gli orari di lavoro tradizionali o gli spostamenti.
Non solo: secondo un recente studio dell’Osservatorio Smart Working, anche le aziende possono godere di diversi vantaggi derivanti dal cosiddetto lavoro agile, che si traducono in un aumento del 15% sulla produttività, riduzione dell’assenteismo e dei costi degli spazi fisici.
Dobbiamo però sottolineare come il concetto di smart working sia stato spesso frainteso trasformandosi in un semplice lavoro a distanza.
Case e smart working
A prescindere dalla gestione, se hai deciso di lavorare da casa, dovrai assicurarti di avere dei locali idonei per riuscire a svolgere al meglio la tua mansione, senza stressarti troppo fisicamente ed emotivamente.
Non è detto che la casa perfetta per lo smart working sia quella dove già risiedi; per questo sono molte le persone che decidono di trasferirsi in cerca di un immobile più adatto alle proprie esigenze, che abbia uno spazio da adibire ad ufficio domestico e magari si trovi in un luogo solitamente pensato per le vacanze.
Ma qual è quindi la casa perfetta per lo smart working? Nel prossimo paragrafo risponderemo a questa domanda.
La casa perfetta per lo smart working
Devi sapere che adibire la propria casa ad un luogo adatto per lo smart working non significa semplicemente dotarsi di una connessione veloce e di un pc: è una questione molto più complessa.
Questo perché se intorno a te non si crea un ambiente favorevole, potrebbe risentirne anche la tua produttività, arrivando alla situazione paradossale di provare stress psicofisico anche lavorando da casa.
Ecco perché molte persone, rendendosi conto di non poter modificare il proprio appartamento, vuoi per le dimensioni ridotte, vuoi perché non possiede altri requisiti fondamentali, decidono di trasferirsi alla ricerca di una casa più adatta alle proprie esigenze.
In questo caso gli aspetti che devi osservare sono molteplici e, come vedremo, coinvolgono diversi campi: dal numero di stanze, alla luminosità disponibile, fino alla scelta oculata degli arredi, che saranno finalizzati a favorire la concentrazione e il benessere.
Probabilmente il tuo primo pensiero sarà quello di dover trovare una casa piuttosto grande, che ti consenta di organizzare al meglio il lavoro e il tempo da dedicare agli hobby e alla famiglia, potendo vantare un vasto numero di locali.
In realtà, non è tanto il numero delle stanze l’aspetto da considerare, quanto la possibilità di poter separare l’ambiente lavorativo da quello domestico; si tratta di una regola che dovrai sempre tenere a mente nella ricerca della casa perfetta per lo smart working.
La locazione dell’immobile
Il primo aspetto da considerare è la locazione dell’immobile che chiaramente dovrà aiutarti a mantenere la massima concentrazione, senza dover subire delle distrazioni.
In questo senso, tutte le case che si trovano in ambienti urbani trafficati potrebbero risultare poco appetibili: i clacson delle auto, numerose sirene e lavori edilizi sono solo alcuni esempi di rumori molesti che possono stressarti mentalmente (a meno che dispongano di un isolamento acustico totale).
Fra l’altro, il fatto che gli appartamenti siano racchiusi all’interno di palazzi ravvicinati, influisce negativamente sull’illuminazione naturale, costringendoti a lavorare per molte ore servendoti di fastidiose luci artificiali.
D’altra parte, l’ambiente cittadino può risultare comodo quando si desidera avere a portata di mano servizi utili, come un bar per staccare la spina, oppure un supermercato sotto casa per acquistare beni necessari senza dover perdere troppo tempo.
Tuttavia, è stata dimostrata da numerosi studi di psicologia la correlazione tra ambiente naturale e il benessere mentale, in quanto un paesaggio piacevole da guardare è in grado di influenzare positivamente l’umore, il comportamento e gli stessi pensieri.
Per questa ragione chi ha intenzione di accettare lavori da svolgere in smart working è spesso alla ricerca di case che abbiano un’ubicazione fuori dai contesti urbani, che si tratti di paesi di montagna oppure di cittadine affacciate sul mare.
Potresti anche considerare le offerte immobiliari all’estero, proprio perché il vantaggio di questa modalità lavorativa è quella di non richiedere la presenza fisica della persona in azienda, rendendo di fatto poco rilevante la sua posizione reale.
Cercare un ufficio domestico immersi in un piacevole paesaggio naturale, dunque lontani dal caos cittadino, può essere vantaggioso anche dal punto di vista economico: nel caso degli immobili fuori mano, il prezzo di mercato sarà probabilmente inferiore rispetto alla media.
Gli spazi interni di lavoro
Ora che potresti aver individuato grosso modo il tipo di ambiente che vorresti scorgere fuori dalla tua finestra, dovrai considerare la disposizione degli spazi interni, avendo cura di rispettare la regola fondamentale già anticipata, ovvero quella di dividere il lavoro da tutto il resto.
Il motivo è molto semplice: evitare il più possibile distrazioni di qualunque genere.
Questo significa che non è consigliabile porre la propria postazione nella camera dove giocano i bambini oppure sul tavolo da pranzo, dove un altro membro della famiglia potrebbe distrarti preparandosi da mangiare.
In ogni caso non esiste una regola precisa da seguire per preparare la propria postazione; certo, l’ideale sarebbe disporre di uno studio ben accessoriato, ma potresti ricavare uno spazio in qualsiasi punto della casa, purché sia sufficientemente ampio.
In questo caso potresti creare dei divisori, eventualmente costituiti da mobili oppure da muretti a mezza altezza.
Fra gli ambienti preferiti in assenza di un locale aggiuntivo, c’è proprio il soggiorno, soprattutto se open space, perché la sua ampiezza e luminosità ti consentono di creare un angolo di lavoro, anche utilizzando uno scrittoio a scomparsa che non influisce negativamente sullo spazio a disposizione.
Un altro luogo consigliato perché poco invadente e decisamente appartato è lo spazio nel sottoscala, dove potresti creare un piccolo angolo con annessa libreria, purché sia sufficientemente illuminato.
Fra le stanze meno indicate per lo smart working c’è la camera da letto, anche se è più facile inserirvi una scrivania con pc, in quanto potrebbe spingerti al lavoro nelle ore notturne, potenzialmente dannoso per la salute.
O ancora, come già detto prima, è consigliato evitare la cucina perché oltre ad essere uno spazio trafficato da più membri della famiglia, è anche fra quelli più sporchi, con il rischio di rovinare gli strumenti o i documenti di lavoro.
Colori e luminosità
Uno degli aspetti più importanti nel lavorare da casa, tenendo conto del fatto che passeresti diverse ore seduto ad una scrivania, è la luminosità che riceve la tua postazione.
Come regola generale, bisogna favorire la presenza della luce naturale del sole, perché è stata dimostrata la sua efficacia nel ridurre i livelli di stress, accrescere il buon umore e migliorare il livello di concentrazione.
In altre parole, significa che sarebbe meglio posizionarsi nei pressi di una finestra che sia orientata verso est o ovest, per godere della luce del sole senza che questa risulti troppo abbagliante, soprattutto nelle stagioni calde.
Difatti, l’orientamento verso sud potrebbe rendere la luce fin troppo accecante e fastidiosa, per non parlare del caldo che ti toglierebbe energie da dedicare al lavoro.
Per quanto riguarda il nord, si sa che è il punto cardinale più svantaggiato dal punto di vista dell’illuminazione naturale, ma si può sopperire a tale mancanza sfruttando delle ampie finestre e scegliendo colori chiari per le pareti, capaci di amplificare l’effetto dei deboli raggi del sole.
L’importanza dei colori
A proposito di colori, devi sapere che esiste una serie di regole legate al loro effetto sul nostro umore e per questo motivo alcuni sono più indicati di altri per quanto riguarda l’ambiente lavorativo.
In particolare, le tonalità che vanno dal verde al blu sono strettamente connesse alla creatività e alla fantasia, oltre che ad una sensazione di relax; non a caso, vengono spesso usate nelle sale d’attesa di studi dentistici ed ambulatori.
Le tinte pastello, invece, trovano largo impiego in tutte quelle attività che richiedono una buona dose di concentrazione e precisione, come quelle che utilizzano i calcoli matematici o prevedono la creazione di tavole di disegno.
Per quanto concerne i colori più allegri, quali il giallo, l’arancione e il verde brillante, si possono adoperare per rendere la tua postazione più accogliente e stimolante, in quanto si tratta di tonalità favorevoli per aumentare l’energia.
Infine, ti ricordiamo che il discorso tinteggiatura va sempre collegato alla luminosità della stanza da lavoro: se la luce naturale presente è di per sé scarsa, sarebbe meglio optare per il bianco o il crema, in grado di rendere l’ambiente più ampio e luminoso.
Gli strumenti necessari
In una casa perfetta per lo smart working non devono mancare sicuramente un’ottima connessione ad internet e almeno un dispositivo elettronico che sia un computer oppure un tablet di ultima generazione.
Nella scelta del luogo da adibire a postazione di lavoro a casa nuova accertati che sia presente un adeguato numero di prese di corrente, che ti eviteranno l’effetto disordine causato da caricatori e cavi sparsi ovunque.
Ora che hai scelto l’immobile giusto e la postazione perfetta, non ti resta che comprare l’arredamento per completare l’ufficio domestico, che in primis comprende l’acquisto di una scrivania e di una sedia, elementi da non lasciare al caso o al mero risparmio economico.
Considera che trattandosi di strumenti di lavoro, se non sei abbastanza comodo, potresti risentirne a livello fisico, con mal di schiena e disagi alla zona cervicale.
Pertanto, ti consigliamo di investire in una sedia ergonomica, che sia anche regolabile in altezza, posizionata di fronte ad una scrivania che consenta la visione del monitor allo stesso livello degli occhi e ad una distanza di circa 60 cm da te.
Inoltre, poco sopra abbiamo sottolineato l’importanza di scegliere una zona della casa che ti conceda ampio spazio per sistemare ad una distanza comoda scaffali e librerie, indispensabili per l’archiviazione (e per l’ordine!).
Ricorda che una zona di lavoro ordinata può aiutarti molto nella concentrazione, per questo spesso si sceglie uno stile di arredamento minimale, senza che comunque tu debba rinunciare ai tuoi gusti personali.
Per quanto riguarda il resto degli accessori, è chiaro che il tutto dipende dalle tue abitudini personali e da quando desideri rendere agevole il tuo lavoro da casa, servendoti per esempio di poggiapiedi, planner, supporto per computer portatile o cuffie isolanti.
Da ultimo, da non trascurare i benefici forniti da alcune piante ornamentali da interno, che oltre a regalare una piacevole decorazione, aiutano anche a purificare l’aria da sostanze tossiche, come l’aloe, la sansevieria e la dracena.
Requisiti minimi dei locali previsti dalla legge
Dunque, fino ad ora abbiamo parlato sostanzialmente di aspetti che tu puoi scegliere in autonomia.
È bene precisare, però, che all’interno della legge n. 81 di cui abbiamo accennato all’inizio della guida, sono anche indicati i requisiti minimi previsti dall’INAIL perché il datore di lavoro possa consentirti di produrre attraverso lo smart working.
In sostanza, si tratta di raccomandazioni che riguardano il locale, che dovrà garantire comunque un’adeguata sicurezza: questo perché a livello economico, normativo e di tutela godi degli stessi diritti dei colleghi che lavorano fisicamente in azienda.
Il che significa che da parte tua ci si aspetta l’adozione di misure di prevenzione e protezione, attraverso mezzi e istruzioni forniti dal datore di lavoro, evitando di mettere in pratica comportamenti pericolosi per te e per gli altri.
Tutto ciò si traduce nella scelta di un locale di lavoro idoneo sia per quanto riguarda l’impiantistica, che dovrà essere a norma e funzionante, sia per la presenza di servizi igienici e acqua potabile.
Sono da escludere comunque tutti quei contesti considerati non abitabili; dunque, a livello teorico, non potresti decidere di comprare un box per lavorare da casa e lo stesso vale per sottotetti, rustici, seminterrati e simili.
Da non trascurare anche la questione della salubrità degli spazi interni, che dovrannpo essere privi di agenti potenzialmente patogeni come le muffe, rispondendo comunque ai requisiti generali che ne attestano l’agibilità.
Illuminazione e areazione
Un ampio spazio della normativa viene dedicato anche all’aspetto dell’illuminazione che può influire in maniera determinante sulla salute psicofisica del lavoratore. Una luce scarsa, infatti, mette costantemente sotto sforzo la vista portando ad un calo della visione e mal di testa.
Per questo motivo sarebbe l’ideale sfruttare la luce naturale, per quanto sia possibile, cercando di proteggersi con tende oppure tapparelle nel caso in cui i raggi diretti risultino particolarmente accecanti.
La normativa si riferisce anche all’illuminazione artificiale, specificando che deve essere adeguatamente presente e non puntata direttamente sul tuo viso, garantendo dei contrasti di chiaroscuro, senza zone d’ombra sulla parte della scrivania adibita al lavoro.
Fra l’altro, bisogna considerare anche la questione che riguarda la luce proveniente dai dispositivi elettronici, perché non deve essere tale da darti fastidio, anche se sarebbe idoneo fare una pausa di dieci minuti almeno ogni due ore di lavoro.
Sul fronte della salubrità dell’aria, l’ideale sarebbe di disporre di locali dotati di un adeguato sistema di areazione, che banalmente si traduce in un numero sufficiente di finestre oppure nella presenza di un sistema di ventilazione meccanica.
Infine, è vero che il divieto di fumare attualmente riguarda solo i locali pubblici, ma comunque è la stessa normativa a sconsigliare l’uso del tabacco in ambienti chiusi, in quanto pericoloso per la tua salute.
Lasciamo l’ambiente interno e spostiamoci al luogo di ubicazione della tua postazione di smart working.
Migliori città italiane per lavorare da casa
Se stai cercando il luogo ideale per lavorare da casa, devi sapere che ormai esistono molte realtà italiane che rispondono a molti dei requisiti che abbiamo indicato in precedenza, come: clima, paesaggio e ottimi servizi.
Nel web esistono anche diversi siti che si occupano di raccogliere i dati dei lavoratori autonomi provenienti da tutta la nazione per poter stilare una classifica e determinare quali siano le città migliori in cui trovare una casa per lo smart working. Fra questi il più famoso è Nomad List.
In generale, il primo aspetto che salta all’occhio è la velocità di connessione, indispensabile per chi decide di lavorare da casa, perché consente di utilizzare al meglio i software aziendali e garantisce contatti in tempo reale con l’ufficio.
Tra le città preferite spicca Bologna, che non solo garantisce ottime prestazioni di internet, ma offre ai suoi abitanti diversi luoghi attrattivi, tra cui circoli culturali, parchi e punti di ristoro, senza dover spendere cifre esorbitanti.
Al capoluogo emiliano, seguono Bari che presenta anche un costo della vita relativamente basso e Genova, la quale attrae maggiormente per il suo affaccio sul mare.
Nonostante Milano e Roma non siano da meno in quanto a bellezza, sono escluse dalla top ten, perché considerate troppo costose, sia in termini di servizi, sia per il prezzo degli immobili anche solo da affittare.
Tuttavia sono la scelta consigliata per chi ha la necessità di recarsi anche se solo saltuariamente negli uffici che hanno sede in queste città oltre che per una serie di servizi decisamente all’avanguardia rispetto ad altri luoghi.
Luoghi all’estero preferiti per lo smart working
Uno dei sogni più ambiti per chi decide di lavorare da casa è quello di vendere tutto e trasferirsi all’estero, possibilmente in una meta calda ed esotica, per dedicarsi alle proprie mansioni godendosi la vista di paesaggi incredibili.
È anche vero, però, che bisogna prestare molta attenzione a una serie di aspetti, che riguardano non solo la velocità di connessione, ma anche la qualità dei servizi, il costo della vita e anche aspetti più burocratici, come il permesso di soggiorno o il pagamento delle tasse.
Poiché lo smart working è una realtà che si sta espandendo un po’ ovunque nel mondo, puoi trovare degli Stati che mettono a disposizione agevolazioni se deciderai di trasferirti per svolgere il tuo lavoro.
Se non vuoi spostarti troppo dalla comfort zone europea, devi sapere che Lisbona è una delle più apprezzate in questo ambito, perché consente di navigare con velocità sorprendente e ha costi di affitto decisamente bassi rispetto alla media, così come quelli dei trasporti pubblici.
A proposito di bassi costi di mantenimento, di recente anche la Grecia ha deciso di aprire le porte al mondo del lavoro agile, prevedendo uno sconto del 50% sulle tasse se deciderai di spostare sul suo territorio la tua residenza fiscale.
Per quanto riguarda i confini extra europei, fra i luoghi preferiti spicca Brisbane, in Australia, perché ha un clima generalmente mite, si parla inglese, ha un sistema sanitario efficiente e ci sono numerosi luoghi per divertirsi o rilassarsi.
Vengono poi menzionati anche Buenos Aires in Argentina, a causa dei suoi bassissimi costi di affitto, oppure Bangkok in Thailandia, perché risulta una città aperta nei confronti dei lavoratori stranieri, anche se non gode della velocità di connessione migliore.
In conclusione, per trovare la casa perfetta per lo smart working dovrai valutare diversi aspetti, fra cui la collocazione e come siano distribuiti gli spazi interni.
Se hai deciso di trasferirti per lavorare in smart working dal luogo dei tuoi sogni e il primo passo che dovrai compiere è la valutazione della tua casa attuale. Chiedici come fare, siamo qui per aiutarti.