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Cos’è e come richiedere il bonus acqua potabile 2024

21 mag10 min. di lettura
Vanessa GuerrieroVanessa Guerriero

Il bonus acqua potabile, offre un credito d’imposta fino al 50% per l’installazione di sistemi di miglioramento dell’acqua domestica. Ha l’obiettivo di razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurre i rifiuti di plastica. Gli incentivi variano da 500 euro per individui a 2.500 euro per enti, con una riduzione nel credito disponibile dovuta all’alta domanda e fondi limitati. Le novità 2024.

Il bonus acqua potabile 2024

Diversamente da quanto avvenuto negli anni precedenti, la Legge di Bilancio 2024 non ha rinnovato per il 2024 il bonus acqua potabile, incentivo inizialmente previsto per il biennio 2021-22 e 2022-23. 

Hai recentemente dotato i tuoi rubinetti di sistemi per migliorare l’acqua da bere o stai pensando di farlo? Scopri nella nostra guida dedicata in cosa consiste questa agevolazione, quali tipologie di spesa copre, a chi spetta e come ottenerlo.

  1. Cos’è il bonus acqua potabile e come funziona
  2. Chi può richiedere il bonus acqua potabile
  3. Qual è l’importo massimo su cui si calcola il bonus
  4. Come richiedere il bonus acqua potabile 2024
  5. In che modo viene rimborsato il bonus

Cos’è il bonus acqua potabile e come funziona

Il bonus acqua potabile è un’agevolazione che consente di ottenere un credito d’imposta fino al 50% della spesa sostenuta per l’acquisto e l’installazione di sistemi per il miglioramento della qualità dell’acqua da bere in casa.

Grazie alle precedenti proroghe, il bonus si applica alle spese sostenute tra il 1 gennaio 2021 e il 31 dicembre 2023 per l’implementazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, addizione di anidride carbonica alimentare o raffreddamento dell’acqua.

L’obiettivo del bonus è quello di razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurre il consumo di contenitori di plastica. Per questo motivo, le informazioni sugli interventi svolti vanno trasmesse in via telematica all’Enea, che dovrà monitorare i risultati ottenuti ed inviare una relazione ai Ministeri dell’Ambiente, dell’Economia e dello Sviluppo economico.

Come ti anticipavamo la legge di bilancio 2024 non ha però prorogato il bonus anche per l’anno in corso.questo significa che le agevolazioni potranno essere richieste solo da coloro che hanno effettuato delle spese relative alle all’impianti per l’acqua potabile fino al 31 dicembre 2023.

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Chi può richiedere il bonus acqua potabile?

Il bonus acqua potabile è riconosciuto, senza limiti di ISEE, ai seguenti soggetti:

  • persone fisiche maggiorenni residenti in Italia, titolari del diritto di proprietà o titolari di diritti personali di godimento di un immobile, già registrati alla data di presentazione dell’istanza;
  • soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni;
  • enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti.

Qual è l’importo massimo su cui si calcola il bonus?

Il bonus acqua potabile si calcola su un tetto di spesa massimo di:

CategoriaImporto Massimo InvestimentoAgevolazione Massima
Persone Fisiche1.000 euro500 euro
Altri Soggetti5.000 euro2.500 euro

Dato che le risorse complessive stanziate dallo Stato per il bonus sono limitate, la percentuale del credito d’imposta massimo riconosciuto del 50% non è garantita.

Infatti, per le spese sostenute nel 2023, la percentuale effettiva del credito d’imposta è pari al 6,45% dell’importo richiesto, con un rimborso effettivo di circa il 3% delle spese sostenute. Questa scelta è stata dovuta alle risorse limitate stanziate e all’elevato numero di richieste ricevute.

Considera invece che nel 2022, per le spese sostenute nell’anno precedente, era stato possibile garantire una percentuale del credito d’imposta poco superiore al 30%.

Come richiedere il bonus acqua potabile 2024

Per poter ottenere il bonus acqua potabile occorre innanzitutto documentare la spesa sostenuta tramite fattura elettronica o documento commerciale. All’interno del documento dovrà essere necessariamente riportato il codice fiscale del richiedente del bonus.

Dal Giugno 2021, un altro requisito fondamentale per i privati e per i soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria è quello di utilizzare metodi di pagamento tracciabili. Per l’acquisto e l’installazione dei sistemi di filtraggio che rientrano nell’agevolazione non si possono quindi utilizzare contanti.

Per richiedere il bonus occorre inviare all’Agenzia delle Entrate la ‘Comunicazione delle spese per il miglioramento dell’acqua potabile’ per via telematica, tramite l’area personale o tramite intermediario.

Il modello da inviare è disponibile all’interno dell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate. All’interno occorre inserire:

  • i propri dati personali
  • l’ammontare delle spese sostenute
  • documenti contenenti le specifiche tecniche degli apparecchi acquistati e/o dei lavori di installazione svolti.

Il modello così compilato dovrà essere inviato tra il 1 e il 28 Febbraio dell’anno successivo all’acquisto e l’installazione dei sistemi di miglioramento dell’acqua potabile. Entro 10 giorni dall’invio delle comunicazione, l’Agenzia delle Entrate comunicherà la presa in carico della domanda o il rifiuto della pratica.

Questo significa che per l’anno 2024 sono ormai scaduti il tempi di presentazione della richiesta del bonus acqua potabile.almeno di eventuali aggiornamenti e finanziamenti del bonus non sarà quindi possibile richiedere nuovamente questo tipo di agevolazione 

Come funziona il rimborso del bonus acqua potabile?

Il bonus acqua potabile può essere utilizzato in compensazione per pagare altre imposte tramite modello F24, oppure, nel caso di persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno in cui è avvenuta la spesa e negli anni successivi finché non viene recuperata la spesa.

NB: Al contrario di altre agevolazioni per la casa il bonus acqua potabile non permette di accedere né allo scontro diretto in fattura né alla cessione del credito. 

Ti è piaciuto questo articolo? Scopri anche la nostra guida su come ridurre i consumi energetici tramite il bonus luce e gas.

Take aways ⤵️

  • Fine del bonus acqua potabile: la legge di bilancio 2024 non ha rinnovato il bonus acqua potabile, un’incentivo precedentemente disponibile fino al 31 dicembre 2023 che offriva un credito d’imposta per l’installazione di sistemi di miglioramento della qualità dell’acqua da bere in casa.
  • Chi poteva richiederlo: il bonus era disponibile per persone fisiche, soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni, enti non commerciali, compresi quelli del terzo settore e enti religiosi, senza limiti di isee.
  • Importo e copertura del bonus: il bonus copriva fino al 50% delle spese, con un tetto di 1.000 euro per le persone fisiche e 5.000 euro per gli altri soggetti, permettendo un massimo di 500 euro o 2.500 euro di agevolazione rispettivamente.
  • Modalità di richiesta e rimborso: per richiedere il bonus era necessario documentare le spese con fattura elettronica e utilizzare metodi di pagamento tracciabili, inviando una comunicazione telematica all’agenzia delle entrate. il rimborso avveniva tramite compensazione con altre tasse o, per le persone fisiche, attraverso la dichiarazione dei redditi.
  • Limitazioni nel rimborso: diversamente da altre agevolazioni per la casa, il bonus acqua potabile non consentiva lo sconto diretto in fattura né la cessione del credito. i rimborsi effettivi per il 2023 sono stati solo circa il 3% delle spese a causa delle limitate risorse disponibili e dell’elevato numero di richieste.

FAQ ❓

Cos’è il bonus acqua potabile e come funziona?

Il bonus acqua potabile era un’incentivazione fiscale che permetteva ai contribuenti di ottenere un credito d’imposta fino al 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi per migliorare la qualità dell’acqua potabile nelle abitazioni. Questo bonus copriva interventi come l’installazione di sistemi di filtraggio, addizione di anidride carbonica alimentare o raffreddamento dell’acqua, mirando a ridurre il consumo di plastica e promuovere un uso più sostenibile delle risorse idriche.

Perché il bonus acqua potabile non è stato rinnovato per il 2024?

Il bonus acqua potabile non è stato rinnovato per il 2024 a causa di decisioni di bilancio e priorità legislative che possono variare ogni anno. Le risorse limitate e l’elevato numero di richieste possono aver influito sulla decisione di non prorogare ulteriormente questa agevolazione, nonostante i benefici ambientali e di consumo sostenibile che promuoveva.

Chi poteva richiedere il bonus acqua potabile e quali erano i requisiti?

Il bonus era accessibile a persone fisiche residenti in Italia, titolari di diritti di proprietà o altri diritti personali di godimento su immobili, nonché soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni, enti non commerciali, del terzo settore e enti religiosi. Non c’erano limiti di ISEE per l’accesso al bonus, ma era fondamentale che le spese fossero documentate tramite fattura elettronica e pagamenti tracciabili.

Come si poteva richiedere il bonus e quali erano i termini per la sua richiesta?

Il bonus poteva essere richiesto inviando una comunicazione telematica all’Agenzia delle Entrate tra il 1 e il 28 febbraio dell’anno successivo all’acquisto e all’installazione dei sistemi. La comunicazione doveva includere dati personali, ammontare delle spese sostenute e documenti tecnici relativi agli apparecchi acquistati. Questa procedura doveva essere completata entro i termini stabiliti per poter beneficiare del credito d’imposta.

Quali lezioni si possono trarre dalla gestione del bonus acqua potabile e quali sono le prospettive future?

Dal bonus acqua potabile si possono imparare importanti lezioni sulla necessità di bilanciare le risorse fiscali con gli incentivi ambientali. Anche se non prorogato per il 2024, il successo del bonus suggerisce che simili incentivi possono giocare un ruolo cruciale nella promozione di comportamenti sostenibili. Potrebbe quindi essere preso in considerazione per future politiche ambientali, specialmente nell’ambito della riduzione della plastica e del miglioramento della sostenibilità nelle abitazioni.

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