Nella società in cui viviamo, la presenza della popolazione anziana e il suo incremento non rappresenta più un’eccezione; è probabile che anche nella tua famiglia o tra i tuoi conoscenti la presenza di famiglie composte da una o due persone over 65 sia un dato di fatto.
In questo testo ti parleremo del senior housing, una soluzione abitativa compatibile con le esigenze delle persone più anziane e che potrebbe rappresentare una valida alternativa rispetto ad altri tipi di strutture residenziali.
Senior housing: una definizione
Iniziamo però dal definire cosa si intenda con senior housing, conosciuto talvolta anche come independent senior living. La seconda definizione più ci avvicina al significato; con questi termini si intendono infatti quelle soluzioni abitative composte da appartamenti indipendenti, organizzati intorno ad una serie di servizi collettivi pensati per i bisogni delle persone over 65.
Un elemento fondamentale è che le soluzioni di questo tipo sono pensate per le persone in condizioni di salute buone ed autosufficienti. Come potrai immaginare, si tratta quindi di luoghi dove vengono favoriti la socializzazione ed il benessere, senza però alcun tipo di rinuncia all’indipendenza.
È proprio la duplice natura di abitazioni private in contesti con aree comuni dove socializzare e dove poter partecipare e condividere attività organizzate (come ad esempio laboratori creativi, gruppi di lettura o cineforum) la chiave di questa tipologia abitativa.
La finalità di questo tipo di strutture è quella di assicurare un invecchiamento attivo, cioè una situazione ottimale in cui la persona rimane il più a lungo possibile responsabile della propria vita, ha la possibilità di intrecciare e mantenere una rete di relazioni, progetti ed attività che gli consentano di sentirsi ancora protagonista della sua quotidianità, con un ruolo attivo all’interno della società.
Servizi, assistenza e vicinanza
Dopo averti spiegato cosa si intenda in termini generali per senior housing, approfondiamo meglio i concetti sui quali si basa questa forma abitativa.
Proprio per favorire il benessere delle persone infatti, i tre principi fondamentali necessari sono: servizi, assistenza e vicinanza.
- Servizi: i servizi che vengono offerti alle persone attraverso questo tipo di forma residenziale sono molto importanti. Tra questi rientrano ad esempio spazi verdi comuni, palestra, piscina, bar, aree ristorante e aree per attività ludico-creative.
- Assistenza: è fondamentale che le residenze abbiano un’assistenza costante che viene realizzata attraverso la presenza di professionisti e/o volontari, al servizio degli ospiti per qualsiasi necessità legata alle uscite, alla spesa a domicilio, alle pulizie o alla vera e propria assistenza sanitaria. Per favorire l’assistenza, spesso le residenze vengono realizzate nelle vicinanze di poliambulatori o offrono la possibilità di visite a domicilio e convenzioni con centri medici.
- Vicinanza: il terzo principio consiste nell’avere nelle vicinanze servizi indispensabili alla vita quotidiana, come ad esempio supermercati, farmacie e luoghi di intrattenimento, facilmente accessibili e raggiungibili anche dalle persone anziane.
Senior housing, case di riposo o RSA? Le differenze
A questo punto immaginiamo ti stia chiedendo quale sia la differenza tra questo tipo di soluzioni e altre tipologie di strutture, come le case di riposo o le RSA.
Il punto fondamentale per la distinzione è che con il senior housing non siamo di fronte ad un luogo di assistenza allo stato puro. Nelle case di riposo così come nelle RSA la presenza di personale infermieristico è costante; nelle RSA è prevista in aggiunta quella del personale medico.
Questa assistenza viene assicurata perché le persone ospiti nella maggior parte dei casi non sono completamente autosufficienti; soprattutto per quanto concerne le RSA gli ospiti rientrano nel gruppo di persone considerate fragili, con il bisogno di un’assistenza programmata con un piano individuale.
Come ti abbiamo accennato in precedenza, l’offerta nel senior housing è rivolta invece alle persone in gran parte autosufficienti. I servizi garantiti rappresentano una garanzia ed una sicurezza aggiuntiva, ma non invece una necessità.
Il senior housing in Italia: i dati
Il concetto di senior housing è piuttosto recente per il nostro paese ed è probabile che tu ne abbia sentito parlare poco, se non raramente. Secondo gli ultimi dati Nomisma in merito a questo settore (anno 2020) si è assistito ad un notevole interesse a livello europeo.
Considera che nel Regno Unito gli investimenti nel settore sono stati pari a 2,2 miliardi di euro, mentre in Germania la cifra è stata di poco inferiore al milione di euro (927 milioni di euro). Inferiori gli investimenti in Svezia, con 522 milioni di euro e in Francia con 414 milioni di euro.
E l’Italia? Dall’analisi è emerso che il nostro paese è ancora molto indietro nello sviluppo e nell’offerta di soluzioni abitative in linea con le esigenze della popolazione anziana, nonostante la presenza della fascia di età over 65 rappresenti più di una persona su cinque (22,6% – dati Eurostat 2018).
Nonostante la pandemia abbia colpito in maniera più pesante le fasce di età interessate maggiormente da questo tipo di soluzioni, tieni presente che le stesse stime prevedono che entro il 2060 gli over 65 saranno più di un terzo della popolazione (34,3%), mentre gli over 80 raggiungeranno il 16,1%.
Quanto detto dovrebbe farti ipotizzare che investire in questo settore potrebbe rivelarsi una buona idea, anche a fronte di un’offerta non sempre capace di rispondere velocemente alle nuove richieste del mercato.
Senior housing come investimento
Come ti abbiamo già detto, la mancanza di investimenti importanti nel settore potrebbe essere sfruttata a breve, in quanto la necessità di soluzioni abitative per le persone più anziane risponde ad un bisogno essenziale che non dipende direttamente da cambiamenti od oscillazioni di tipo economico.
Questa sua caratteristica lo renderebbe un investimento più appetibile di altri, che consentirebbe inoltre di riqualificare o convertire immobili datati o non più adeguati alle nuove esigenze abitative.
Tieni anche presente che, come abbiamo avuto modo di spiegarti dalle pagine di questo blog, in seguito alla pandemia molti uffici sono diventati superflui, lasciando così immobili vuoti che potrebbero essere ristrutturati o riconvertiti per il senior housing.
Possiamo quindi concludere affermando che nei prossimi anni questo settore vedrà un importante sviluppo, con un esito che non potrà che essere positivo sia dal punto di vista immobiliare sia da quello sociale, sia per le conseguenze dirette sulla vita della popolazione over 65 sia, meno direttamente, sulla spesa sociale a causa delle minori necessità di assistenza.