Mentre stai leggendo questo testo, più di 3 milioni di italiani sono alla ricerca effettiva di una casa. Ma quali sono le abitazioni più richieste e quali sono i motivi di questi numeri? Te lo spieghiamo subito.
In cerca di casa: il rapporto Nomisma
Pochi giorni fa Nomisma ha diffuso il suo 14º Rapporto sulla Finanza Immobiliare che, come di consueto, ci permette di avere un quadro completo e motivato delle cause e dei fenomeni più attuali di questo settore.
Il dato che più balza all’occhio dal rapporto di Nomisma riguarda il numero di italiani che stanno attivamente cercando casa in questo momento: 3,3 milioni. Tieni presente che, con una grande approssimazione, questo significa che circa un italiano su 20 proprio in questo momento è alla ricerca di un’abitazione.
Ma quali sono le motivazioni che spingono un così alto numero di persone alla ricerca di un immobile?
AAA casa cercasi: le tendenze del mercato
Appurato il numero di persone alla ricerca di un immobile, Nomisma si è chiesta perché nonostante le pessime previsioni riscontrate all’inizio della pandemia da COVID-19, il mercato sembri aver retto l’impatto della crisi.
In primo luogo tieni presente che è pur vero che le persone stanno cercando casa, ma al tempo stesso sono in parte cambiate le tipologie di immobili richiesti. Per quanto riguarda gli immobili ad uso residenziale, la richiesta si è spostata su case con una diversa composizione: in particolare con maggiore metratura e con la presenza di almeno un terrazzo o un piccolo spazio esterno.
Come forse avrai avuto già modo di leggere dalle pagine di questo blog, la motivazione dietro queste richieste è da leggersi ancora una volta nella pandemia e nelle restrizioni a cui tutti noi siamo stati costretti a sottostare.
In aggiunta, la necessità di lavorare da casa o di dedicare uno spazio per la didattica a distanza dei figli, ha portato molte famiglie a prediligere immobili con maggiori spazi o con soluzioni più flessibili ed adattabili anche allo svolgimento di queste attività.
Dalla casa in centro alla periferia
Un’altra tendenza emersa dal rapporto Nomisma e che abbiamo avuto più volte modo di trattare, riguarda la collocazione delle abitazioni che in molti casi vedono una richiesta maggiore per quanto riguarda gli edifici collocati lontani dal centro o almeno nelle prime periferie delle grandi città.
Semplificando, puoi leggere questa tendenza come un desiderio di spostamento dal centro verso le periferie, causato ancora una volta dalla maggiore possibilità di trovare abitazioni con metrature maggiori e spazi esterni confortevoli, ma in secondo luogo causata anche dalle mutate necessità lavorative, con una richiesta più contenuta per gli edifici in prossimità dei luoghi di lavoro.
I numeri della ricerca di casa
Tornando sui dati emersi nella ricerca, tieni presente che i 3,3 milioni di persone alla ricerca di una casa sono ancora più significativi se paragonati con i numeri dell’anno scorso: Nomisma riferisce infatti che nel periodo precedente furono 2,4 milioni le persone alla ricerca di casa, con una crescita quindi di 900.000 unità.
Un aspetto importante da sottolineare in merito a questi dati riguarda il numero di transazioni effettivamente portate a termine. Tieni presente infatti che su 3,3 milioni di persone alla ricerca di casa, non tutti riusciranno a concludere l’acquisto. Anche prendendo in considerazione questo aspetto però i numeri mostrano una tendenza al rialzo per le compravendite effettivamente andate a buon fine.
Se a fine 2020 le transazioni giunte di fronte al notaio furono 558.000, si stima che entro la fine di quest’anno esse raggiungeranno quota 629.000. Se questi numeri da soli possono risultare poco importanti, pensa però che una crescita di questo tipo sarebbe in grado di ridurre drasticamente gli effetti della crisi causata dal Covid, almeno per questo settore.
Più mutui, tassi inferiori
In controtendenza con le difficoltà di acquisto si colloca invece la maggiore possibilità di ottenere un mutuo, che ha permesso ad una fascia maggiore di popolazione di accedere al credito per l’acquisto dell’abitazione principale. Da questo punto di vista è importante anche la situazione dei tassi di interesse, che continua a mantenersi stabile con percentuali di interesse molto contenute anche per quanto riguarda i mutui a tasso variabile.
Un futuro migliore?
Cosa possiamo quindi dedurre dalla ricerca di cui ti abbiamo appena descritto i dati più significativi? Non siamo di fronte ad un boom delle compravendite quanto piuttosto ad una crescita che si sta rivelando migliore delle aspettative delle prime fasi della pandemia.
Tuttavia rimane innegabile l’effetto che il Covid-19 ha avuto sulle finanze di molte famiglie, costrette a fare i conti con difficoltà lavorative e inferiore retribuzione. Ci troviamo dunque di fronte ad un bicchiere pieno anche se solo per metà.
Da questo punto di vista non è escluso che la forbice tra chi effettivamente ha le possibilità di acquistare casa e chi, proprio per motivi finanziari, si trova tagliato fuori da questa opportunità, potrebbe ampliarsi ancora maggiormente.
Secondo un’analisi de Il Sole 24 Ore, questa ulteriore divaricazione tra le possibilità di acquisto della popolazione potrebbe farsi sentire ancora maggiormente nel caso in cui terminassero le risorse e le iniziative per la salvaguardia delle famiglie più in difficoltà. In questo caso, anche se non direttamente, anche il settore immobiliare potrebbe risentire di nuovo di una contrazione.
Comprare casa come investimento
Per quanto riguarda invece gli acquisti effettuati a scopo di investimento da parte dei grandi investitori, l’interesse verso il mercato residenziale non sembra conoscere crisi. Tuttavia il rapporto di Nomisma pone l’attenzione su questo aspetto sottolineando in particolare l’eventuale difficoltà che potrebbero sorgere per la gestione di investimenti su larga scala.
Tornando agli acquisti per l’abitazione principale, non possiamo quindi che concludere affermando che ci troveremo di fronte ad una situazione complessa e variegata che potrebbe ancora una volta far emergere richieste di immobili con caratteristiche molto diverse tra loro, ma spostate da un lato verso abitazioni di grandi dimensioni e fascia di prezzo elevata e dall’altra, con edifici in grado di rispondere all’immutato bisogno di casa, ma con prezzi contenuti e metrature ridotte.