Comodato d’uso gratuito: cosa è, come si registra e quali rischi comporta
Scopriamo cosa si intende per comodato d’uso gratuito e quali differenze ci sono rispetto all’usufrutto
Cos’è il comodato d’uso?
Il comodato d’uso è un contratto attraverso il quale una parte cede all’altra un bene mobile o immobile per un utilizzo temporaneo, impegnandosi a restituirlo successivamente. Solitamente, il comodato è gratuito e prevede un contratto che può essere formato anche oralmente.
Il contratto di comodato d’uso permette di ottenere la residenza presso l’immobile. Chi concede la casa dovrà dichiarare in comune la volontà di concedere l’immobile.
La registrazione di un contratto di comodato varia a seconda della forma in cui viene redatto. Considera che se il comodato riguarda beni immobili e viene redatto per iscritto, deve essere registrato entro 30 giorni dalla sua data. Se invece è concluso verbalmente, la registrazione è richiesta solo se menzionato in un altro atto sottoposto a registrazione.
Tipo di Comodato | Beni Immobili | Forma del Contratto | Registrazione |
---|---|---|---|
Scritto | Sì | Scritto | Entro 30 giorni dalla data del contratto |
Verbale | Sì | Verbale | Solo se citato in un altro atto sottoposto a registrazione |
Comodato d’uso gratuito e agevolazioni fiscali
Se vuoi ottenere le agevolazioni fiscali relative all’IMU o alla TASI, introdotte dalla legge di stabilità 2016, è possibile registrare i contratti di comodato d’uso. La registrazione può avvenire tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.
Questo è utile ad esempio nel caso in cui la tua casa sia concessa in comodato d’uso e tu non voglia pagare l’IMU prevista per le seconde case.
In alternativa, puoi registrare il comodato presentando richiesta presso l’ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate di competenza per l’immobile.
I costi del comodato d’uso
Nel caso dei comodati scritti, dovrai pagare:
- l’imposta di registro pari a 200 euro e
- l’imposta di bollo, pari a 16 euro. L’imposta di bollo è applicata ogni 4 pagine scritte o ogni 100 righe.
Differenze tra comodato d’uso e usufrutto
Il fatto che l’immobile venga concesso gratuitamente, potrebbe farti pensare che il comodato d’uso sia simile all’usufrutto.
In realtà si tratta, sebbene apparentemente simili, il comodato d’uso e l’usufrutto presentano differenze sostanziali. Entrambi regolano l’utilizzo e i diritti legati a un bene, ma prevedono modalità differenti.
L’usufrutto concede un diritto reale sul bene oggetto del contratto e deve essere necessariamente scritto. Al contrario, il comodato offre all’usufruttuario un mero diritto personale di utilizzo, che può essere sia verbale sia scritto.
L’usufrutto, riconosciuto nel diritto romano come parte dei cosiddetti iura in re aliena, garantisce il godimento dei beni altrui. L’usufruttuario gode del bene, mentre il proprietario mantiene la proprietà.
La durata dell’usufrutto è prestabilita dalla legge, e inizia al momento della stipula del contratto. Si tratta di un diritto reale minore che coesiste con il diritto di proprietà, limitandone gli effetti.
Il diritto di usufrutto, così, permette all’usufruttuario di godere del bene limitando il diritto di godimento del proprietario nudo, rispettandone tuttavia la destinazione economica concordata.
Per saperne di più sull’usufrutto e sulle diverse tipologie che esistono per questo tipo di diritto, ti consigliamo di consultare il post che trovi a questa pagina.
La tabella che segue ti aiuterà a comprendere meglio le differenze tra comodato d’uso e usufrutto.
Caratteristiche | Comodato d’uso | Usufrutto |
---|---|---|
Tipo di diritto | Diritto personale di utilizzo | Diritto reale sul bene |
Forma del contratto | Verbale o scritto | Deve essere necessariamente scritto |
Godimento del bene | Limitato al periodo concordato | Godimento completo, nel rispetto della destinazione |
Durata | Determinata dalle parti o legge | Prestabilita dalla legge, inizia con il contratto |
Rapporto con il proprietario | Utilizzo del bene senza influire sulla proprietà | Godimento del bene senza proprietà |
Limitazione del diritto di godimento | Limitato al periodo concordato | Coesiste con il diritto di proprietà |
Comodato d’uso e rischi
Prima di considerare di concedere una casa in comodato d’uso, ti consigliamo di valutare la convenienza di questo contratto. Il rischio più evidente è infatti quello di concedere un bene di cui potresti avere bisogno o dal quale potresti ricavare un profitto.
Per questo motivo, innanzitutto, verifica quanto vale la tua casa in questo momento; potresti considerare di conseguenza anche una vendita per sostenere poi in modo diverso il destinatario del comodato d’uso. Possiamo anche aiutarti a cercare una soluzione alternativa, che ti permetta di vendere l’immobile e acquistarne un alto, da concedere poi in comodato.
Take Aways
- Comodato: contratto in cui un bene viene ceduto temporaneamente e gratuitamente per poi essere restituito. Il contratto può essere orale o scritto.
- Costi e imposte: per i contratti scritti sono previste imposte di registro e bollo, con tariffe fisse in base alle pagine o righe del contratto.
- Residenza e comodato: il contratto di comodato d’uso può essere utilizzato anche per la richiesta della residenza, anche se non registrato.
- Differenze tra comodato e usufrutto: mentre il comodato offre solo un diritto personale di utilizzo, l’usufrutto concede un diritto reale sul bene, con differenze sostanziali nei diritti e doveri delle parti coinvolte.
FAQ
Il comodato è un contratto in cui un bene viene temporaneamente ceduto per poi essere restituito al proprietario.
La registrazione varia in base alla forma del contratto. La registrazione telematica può offrire agevolazioni fiscali legate all’IMU/TASI.
Per i contratti scritti sono previste imposte di registro e bollo, con tariffe fisse in base alle pagine o righe del contratto.
Sì, se utilizzato per la residenza, il comodato consente di stabilire la residenza nella casa ricevuta. Sarà necessario richiedere un’autodichiarazione da parte del concedente.
Il comodato offre solo un diritto personale di utilizzo, mentre l’usufrutto concede un diritto reale sul bene, con differenze sostanziali nei diritti e doveri delle parti coinvolte.