Quali sono le tasse da pagare su una casa ereditata? Ci sono imposte a cui dovrai far fronte anche solo per aver accettato l’eredità? Come funziona l’IMU?
Scopriamo la risposta a queste domande e ad altri dubbi che potresti porti quando si parla di tasse e casa ereditata.
Eredità e imposta di successione
L’accettazione di un’eredità che preveda la presenza di uno o più immobili comporta il pagamento di una tassa, denominata imposta di successione.
Questo significa che se hai ricevuto in eredità una casa, anche in comproprietà con altri eredi, dovrai pagare un’imposta, che varia a seconda di alcuni parametri, il primo dei quali è il grado di parentela tra te e il defunto.
Imposta percentuale sulla successione
A seconda del grado di parentela, si applica una tassazione in percentuale, secondo lo schema che segue:
- 4% per il coniuge e per i figli (con franchigia)
- 6% per fratello e sorella (con franchigia)
- 6% per zii, cugini, nipoti, suoceri, cognati o altri parenti fino al quarto grado (senza franchigia)
- 8% per gli altri soggetti (senza franchigia)
- portatori di handicap: a seconda del grado di parentela, ma con franchigia differenziata
Inoltre, è prevista una franchigia sulla somma da considerare per il pagamento della tassa di successione, che prevede:
- 1 milione di euro per coniugi e figli
- 100.000 euro per fratelli e sorelle
- 1,5 milioni di euro per i portatori di handicap
Questo significa che, a seconda del caso, verranno considerate per la tassazione solo le somme che eccedono la franchigia.
Un caso a sé stante è invece rappresentato dagli eredi portatori di handicap, a prescindere dal grado di parentela. Infatti per queste persone la franchigia applicata è pari a 1,5 milioni di euro, ad esclusione dei soggetti non parenti.
Facciamo alcuni esempi pratici per aiutarti a comprendere meglio l’applicazione dei diversi casi che ti abbiamo appena illustrato.
Esempio 1
Mario ha ereditato un appartamento dalla sorella defunta. Il valore catastale dell’immobile è stato stimato in 200.000 euro. La tassa sulla casa ereditata dovrà essere calcolata al netto della franchigia, pari a 100.000 euro. La somma da pagare sarà quindi il 6% di 200.000 euro – 100.000 euro, ossia seimila euro.
Supponiamo che l’eredità della donna vada invece al marito. In questo caso l’uomo non dovrà pagare nessuna imposta di successione, in quanto si applica una franchigia di un milione di euro, superiore al valore catastale dell’appartamento posseduto dalla defunta.
Esempio 2
Supponiamo invece che lo stesso appartamento sia stato ereditato in parti uguali da due cugini e che uno di questi sia un portatore di handicap ai sensi della legge 104/92.
Il primo beneficiario dovrà corrispondere il 6% di metà del valore catastale, ossia 6.000 euro. Il secondo cugino, non sarà tenuto invece al pagamento di alcuna tassa, in quanto si applica una franchigia pari a 1,5 milioni di euro, superiore al valore della quota di immobile ereditato, pari a 100.000 euro.
Altre imposte sugli immobili ereditati
Se ricevi una casa in eredità, oltre alla tassa di successione, dovrai pagare anche le tasse previste per una normale compravendita, ossia le imposte catastali e ipotecaria.
Nel caso in cui tu non sia in possesso di altri immobili, la casa ereditata potrà essere considerata come la tua prima casa e come tale, potrai quindi pagare le imposte citate in misura ridotta secondo quanto previsto per le case ricevute in eredità, per un totale di 400 euro (pari a 200 euro per l’imposta catastale e a 200 euro per quella ipotecaria).
Qualora invece possedessi altri immobili non potrai usufruire di queste agevolazioni e dovrai quindi pagare le tasse come previsto in caso di acquisto. Dovrai quindi versare il 2% del valore catastale come imposta ipotecaria e l’1% come imposta catastale.
Casa ereditata e tasse: l’IMU
Uno dei dubbi più comuni in merito alle tasse sulle case ereditate riguarda il pagamento dell’IMU. Per semplicità, considera che ricevere una casa in eredità non è diverso da un acquisto per quanto riguarda questa tassa.
Questo significa che se utilizzerai la casa ricevuta in eredità come tua prima casa, non dovrai pagare l’IMU, proprio come avviene in generale per le prime case (ad eccezione dei beni considerati di lusso, come case di valore storico, castelli, ville o immbili di valore molto elevato).
Se invece sei già in possesso di un’altra abitazione, quella ereditata verrà considerata in automatico come seconda casa e dovrai quindi pagare l’IMU secondo quanto previsto dalle leggi in vigore.
Tieni presente che oltre alla casa, potrebbe però essere previsto il pagamento dell’IMU per eventuali pertinenze, come talvolta avviene per posti auto o per garage separati dall’abitazione principale ma di competenza dell’abitazione stessa.
IMU in presenza di più eredi
Un caso particolare è quello in cui è previsto il pagamento dell’IMU non trattandosi di una prima casa e in presenza di più eredi.
Supponiamo che tre fratelli abbiano ereditato in quote uguali un immobile e che tutti e tre siano già in possesso di una prima casa. In questo caso l’immobile ereditato sarà soggetto al pagamento dell’IMU, che dovrà essere corrisposto dai tre fratelli in quote proporzionali all’eredità (ossia per il 33% a testa, nel nostro esempio).
In altre parole, l’IMU dovrà dovrà essere divisa in tre parti uguali e i tre eredi saranno coobbligati al pagamento.
Nel caso in cui invece i tre fratelli fossero sì eredi, ma con percentuali diverse, l’IMU dovrà essere pagato in base a queste percentuali, ossia suddiviso in base alla percentuale di proprietà dell’immobile.
Altre tasse e imposte
Tieni presente che, oltre all’IMU, gli eredi sono chiamati a pagare anche altre eventuali imposte, come potrebbe essere la tassa sui rifiuti. Anche in questo caso, l’imposta sarà dovuta in misura proporzionale al possesso del bene.
Se, come nell’esempio precedente, una casa è stata ereditata da tre fratelli che ne sono proprietari in parti uguali, questi saranno tenuti anche la pagamento di tre quote uguali della tassa dei rifiuti, proprio come ti abbiamo già spiegato per il pagamento dell’IMU.
Casa ereditata: tasse sui redditi
Un altro aspetto molto importate da considerare quando si tratta di case ereditata e tasse, riguarda la dichiarazione dell’eredità ai fini reddituali.
Considera che una casa ereditata, a prescindere dal suo valore, non è considerata come un bene da tassare ai fini reddituali. Il motivo deriva dal fatto che ad essere tassati non sono i beni in sé, ma gli eventuali ricavi da essi ottenuti.
In altre parole, sei tenuto a pagare l’imposta sui redditi per una casa se questa viene venduta e ne ricavi un profitto. Tuttavia nel caso dell’acquisizione di un immobile tramite eredità, non si configura un profitto diretto e per questo motivo, non sarai chiamato a riconoscere un imposta sul reddito.
La plusvalenza (così si definisce la differenza tra il valore di acquisto e quello di vendita) si calcola infatti solo sulla cosiddetta cessione a titolo oneroso di un bene, situazione che non si configura nel caso di accettazione di un’eredità.
Tasse e rinuncia all’eredità
Fino a questo punto ti abbiamo spiegato che cosa accade nel caso in cui si riceva un immobile in eredità. Tuttavia, considera che non sempre gli eredi decidono di accettare l’eredità alla quale avrebbero diritto.
Questo può avvenire per i motivi più svariati, ma un caso comune è quello in cui il valore dei beni da ricevere in eredità sia inferiore all’ammontare dei debiti contratti dal defunto nei confronti dello Stato, a cui gli eredi possono essere chiamati a far fronte.
A prescindere dalla motivazione, nel caso in cui una persona decida di rinunciare all’eredità, ossia di non accettarla, non diviene erede del defunto e di conseguenza non sarà in alcun modo responsabile dei beni oggetto dell’eredità stessa.
Questo comporta che, oltre a non poter ovviamente godere dei beni mobili e immobili parte dell’eredità stessa, non sarai però chiamato nemmeno al pagamento di eventuali tasse previste, inclusa l’imposta di successione o altre tasse, come l’IMU o le imposte locali. In caso di rinuncia la tassazione dovrà quindi essere calcolata in base agli eredi effettivi.
Facciamo un ultimo esempio: immaginiamo che tu sia erede, insieme a tuo fratello, di un appartamento lasciato da uno zio defunto. Nel caso in cui tu rinunciassi all’eredità e non fossero presenti altri eredi, tuo fratello diventerà l’unico erede e sarà quindi proprietario al 100% del bene. Egli sarà quindi chiamato a corrispondere da solo le tasse previste nel caso specifico.
Un’ultima precisazione: la rinuncia all’eredità è un’opzione della quale è sempre possibile avvalersi e non comporta costi legati all’ammontare all’eredità stessa. Gli unici costi previsti sono infatti quelli per il pagamento dei bolli e per la richiesta stessa che, al pari dell’accettazione, dovrà essere registrata con un atto specifico presso il tribunale di competenza per il luogo di decesso del defunto.
Come essere però certi del valore dell’immobile prima di accettare o rifiutare un’eredità? Ti consigliamo di ottenere una valutazione aggiornata, per aiutarti a capire quale decisioni sia opportuno prendere in merito all’eredità stessa.